venerdì 13 febbraio 2015

Vellutata di porri e zucca, a dieta con gusto!


In punta di forchetta.
Non so se si era ancora capito o meno, immagino proprio di sì, ma in questo periodo sono a dieta e, quindi, non solo ho dovuto abbandonare la mia amata pasta (sigh!), ma anche tutte le preparazioni che prevedono, in un modo o nell'altro, troppo olio, o soffritti o comunque troppe calorie.
Durante la settimana la parola d'ordine è "sopravvivenza": sia io che il mio ragazzo lavoriamo spesso fino a tardi, quindi l'unica alternativa è fare una spesa ragionata che ci permetta di arrivare fino al week end dopo, con cose facili e soprattutto veloci da preparare (inizio un pochino ad odiare il pollo...!). In realtà lo spettacolo più desolante è sicuramente quello del nostro frigo il venerdì sera, dire che c'è l'eco non rende, salvo poi riempirsi, soprattutto di verdure e frutta freschi il sabato.
Proprio perchè ho più tempo e più materie prime disponibili, la domenica di solito mi cimento in qualche ricetta più elaborata ed oggi vi parlo di una ricetta light che ho preparato due week end fa: la vellutata di porri e zucca.
Da notare dietro il coniglio alla cacciatora 
ed il radicchio grigliato, cena di qualcun altro...

lunedì 9 febbraio 2015

Banana Bread.. ed è subito Starbucks!

In punta di forchetta.
Ora, diciamocelo chiaramente, le cose che non vanno in questo Paese sono molte, non sono una di quelle che ama parlarne e crogiolarsi nell'autocommiserazione, ma è così.
Ora, cercando di rimanere nell'ambito di cose molto molto stupide (qui sarebbe perfetto l'hastag #firstworldproblems!), perchè sempre di un post-ricetta si tratta, nominerei l'assenza di Primark (ma forse su questo ci stanno lavorando), un e-commerce ancora troppo poco sviluppato e la mancanza di Starbucks. Ecco, l'ultima cosa non è proprio concepibile: io dico, è vero che noi in Italia abbiamo tutta una nostra cultura del caffè e bla bla bla, ma se qualcuno (chissà che alla fine non lo faccia io!), un giorno si svegliasse e ne aprisse uno in una città come Roma, ci scommetterei qualunque cosa che verrebbe preso d'assalto e le file arriverebbero a strade di distanza, con risse quotidiane per l'ultimo muffin...
Insomma, essere uno dei pochi Paesi in cui Starbucks non c'è non ci fa certo onore ed è per questo che orde di italiani golosi ogni anno invadono gli altri Stati per una passatina al primo negozio della catena disponibile (detto così, mi sono immaginata una sorta di invasione di ciccioni...:-)!).
Uno dei motivi, quindi, ammettiamolo, per andare all'estero è andare da Starbucks, ordinare un tall cappuccino, con il proprio nome storpiato sul bicchiere di rito e un pezzetto di banana bread. A chi non lo avesse mai assaggiato consiglio di prenotare immediatamente un viaggio e, nell'attesa, provare a rifare la seguente ricetta, prepararsi un cappuccino, meglio se in un bicchiere con coperchio e fingere di essere a New York, Parigi, Londra o in qualsiasi posto civile!
Ecco la mitica ricetta (ovviamente è molto molto simile il risultato, dire che è identico sarebbe un'eresia!), liberamente ispirata dal blog nonsolofood.com.