Banana Bread.. ed è subito Starbucks!
In punta di forchetta.
Ora, diciamocelo chiaramente, le cose che non vanno in questo Paese sono molte, non sono una di quelle che ama parlarne e crogiolarsi nell'autocommiserazione, ma è così.
Ora, cercando di rimanere nell'ambito di cose molto molto stupide (qui sarebbe perfetto l'hastag #firstworldproblems!), perchè sempre di un post-ricetta si tratta, nominerei l'assenza di Primark (ma forse su questo ci stanno lavorando), un e-commerce ancora troppo poco sviluppato e la mancanza di Starbucks. Ecco, l'ultima cosa non è proprio concepibile: io dico, è vero che noi in Italia abbiamo tutta una nostra cultura del caffè e bla bla bla, ma se qualcuno (chissà che alla fine non lo faccia io!), un giorno si svegliasse e ne aprisse uno in una città come Roma, ci scommetterei qualunque cosa che verrebbe preso d'assalto e le file arriverebbero a strade di distanza, con risse quotidiane per l'ultimo muffin...
Insomma, essere uno dei pochi Paesi in cui Starbucks non c'è non ci fa certo onore ed è per questo che orde di italiani golosi ogni anno invadono gli altri Stati per una passatina al primo negozio della catena disponibile (detto così, mi sono immaginata una sorta di invasione di ciccioni...:-)!).
Uno dei motivi, quindi, ammettiamolo, per andare all'estero è andare da Starbucks, ordinare un tall cappuccino, con il proprio nome storpiato sul bicchiere di rito e un pezzetto di banana bread. A chi non lo avesse mai assaggiato consiglio di prenotare immediatamente un viaggio e, nell'attesa, provare a rifare la seguente ricetta, prepararsi un cappuccino, meglio se in un bicchiere con coperchio e fingere di essere a New York, Parigi, Londra o in qualsiasi posto civile!
Ecco la mitica ricetta (ovviamente è molto molto simile il risultato, dire che è identico sarebbe un'eresia!), liberamente ispirata dal blog nonsolofood.com.